La scorsa primavera, attraverso un referendum, i cittadini svizzeri hanno votato a favore dell’istituzione di una quota massima di seconde case pari al 20% del parco immobiliare di ciascun comune. Considerata l’attuale quota di seconde case oltre 500 comuni sono direttamente interessati dal provvedimento, in particolare nei cantoni di montagna del Vallese, dei Grigioni e di Berna. Il limite si applica a tutte le tipologie di immobili (per cittadini svizzeri, per titolari di un permesso di soggiorno e per gli stranieri esenti) e non avrà effetto retroattivo sui progetti esistenti già approvati.
Chalet di lusso in vendita su Te Atrium
Allo stato attuale persiste un certo grado d’incertezza su come il voto sarà interpretato ed attuato dal governo federale. Tuttavia sembra probabile che la nuova legge sarà in vigore dal 1 Gennaio 2013 e riguarderà la costruzione di nuove seconde case ma non i progetti di ricostruzione degli immobili già esistenti. Poichè tutti i progetti approvati nel 2012 non saranno soggetti al provvedimento, alcuni comuni svizzeri hanno velocizzato il processo di approvazione dei progetti in corso di verifica.
Beat Hartmann, direttore dell’agenzia Hartmann Singleton ltd, basata a Londra, il quale si sta attualmente occupando della costruzione di chalet di lusso a Grindelwald e in altre parti della Svizzera sottolinea che “per la maggioranza delle rinomate località di montagna, la possibilità di costruire nuovi immobili sarà praticamente uguale a zero fino a quando il rapporto non sarà sceso al di sotto del 20%. La costruzione di seconde case in Svizzera sarà fortemente limitata per i prossimi 20-40 anni poichè la quota delle case vacanza in molti resort svizzeri varia tra il 40% ed il 60% ed è difficile prevedere come la percentuale di residenti possa incrementare sostanzialmente nel breve periodo (puoi trovare alcuni chalet di nuova costruzione in Svizzera, sul portale Te Atrium).
Di opinione diversa è Thomas Rieder, analista del Credit Suisse, il quale afferma che il provvedimento non pone una situazione molto diversa poichè già oggi solo 1500 nuove seconde case sono disponibili per gli acquirenti internazionali a causa della stringente regolamentazione che si applica agli acquisti immobiliari in Svizzera da parte di cittadini stranieri.
Gli immobili attualmente esistenti che sono utilizzati come seconde case continueranno ad essere commercializzati come tali e potranno essere acquisiti tramite rivendita. Hartmann commenta cosi l’attuale situazione di mercato: La domanda immobiliare nelle stazioni sciistiche è rimasta su livelli piuttosto elevati, anche negli ultimi 4 anni ovvero dall’avvio della crisi finanziaria internazionale. I prezzi hanno registrato un lieve aumento in linea con le medie di lungo periodo, tra il 2% ed il 4% e crediamo che a causa di queste ulteriori misure restrittive vi saranno ulteriori incrementi nel medio e lungo termine”. Simon Malster della società Investors in Property è d’accordo: “I prezzi sono destinati a crescere se non vi saranno nuove costruzioni; è la semplice legge della domanda e dell’offerta”.
Il provvedimento in oggetto rappresenta l’ennesimo tentativo di limitare il mercato immobiliare svizzero, soprattutto per gli acquirenti stranieri. In precedenza e sempre nel corso del 2012 la corte amministrativa dei Grigioni aveva autorizzato la cittadina di Silvaplana, situata nell’alta Engadina, ad imporre una tassa a carico dei proprietari degli immobili che non sono utilizzati durante l’anno. Le autorità locali stimano che la tassa equivale ad un costo aggiuntivo quantificabile tra gli 800 e i 1200 franchi svizzeri annuali per un immobile con tre stanze da letto. La misura è parte di un’iniziativa promossa sia dal cantone che dal governo centrale volta ad incrementare il numero di case utilizzate regolarmente.
Tuttavia nel caso di questo nuovo provvedimento i cittadini di nazionalità svizzera saranno quelli maggiormente interessati, visto che la maggioranza degli immobili utilizzati come seconde case appartiene a loro.
Oltre all’elevata qualità delle sue località sciistiche la Svizzera resta particolarmente attrattiva per gli investitori immobiliari internazionali per una serie di ragioni: offre infatti un’alta qualità della vita, un’elevata sicurezza e pulizia dei luoghi ed ottime infrastrutture; inoltre è ben connessa ad altre località europee ed offre un contesto fiscale e legale attraente per le imprese locali ed internazionali.
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